mercoledì 19 agosto 2009

Una proposta per Trapani, Ruggiero e Orlando...sindaci dei "comuni di mezzo"

Le cronache di quest'estate non hanno certo brillato, tranne che per le vergognose emergenze ambientali, per iniziative o dichiarazioni d'intenti da parte dei protagonisti principali della vita pubblica: i sindaci.
Anzi è difficile rinvenir traccia di una qualche dichiarazione o di qualche intervento se non dettato da fattori contingenti o da necessità incalzanti. Insomma, quanto a fantasia nessuno si è distinto e per una località come la costiera che ambisce ad essere percepita anche in termini di vivacità politico-intellettuale non è certo un bel segno: prova, forse, che l'ordinarietà amministrativa prevale sulla prospettiva, oppure che è sempre più difficile immaginare, proporre e soprattutto realizzare qualcosa di nuovo e di utile per questo territorio.
Prendiamo spunto proprio da queste diverse emergenze e carenze del territorio per sviluppare una considerazione che magari possa suscitare un dibattito di fin'estate!
Se consideriamo l'identità e la morfologia della Penisola Sorrentina appare evidente che ci sono due tipologie di Comuni: quelli agli antipodi e quelli centrali. I primi sono chiaramente Vico Equense, Sorrento e Massalubrense; i secondi Meta, Piano di Sorrento e Sant'Agnello.
Questi ultimi tre Comuni sono fortemente schiacciati, sotto tutti i punti di vista, dagli altri tre e non riescono ad affermarsi come parte integrante della penisola turistica, tranne che per Sant'Agnello in minima parte.
Questi tre Comuni potrebbero intraprendere un percorso condiviso animando un'effettiva gestione sovraccomunale in grado di presentarsi con maggiore competitività e appeal soprattutto sul mercato turistico, senza essere costretti a "subire" sistematicamente i riflessi degli altri tre Comuni che per caratteristiche, fisionomia e morfologia territoriale conservano una più forte identità e un maggior valore percepito.
Sorrento e Massalubrense in chiave mare e Vico Equense a metà strada tra il mare e i monti dei Lattari col Faito.
Ecco allora che Paolo Trapani, Giovanni Ruggiero e Gianmichele Orlando potrebbero intraprendere un percorso condiviso per riprogettare il governo di un territorio globalmente omogeneo e, se ben gestito sul piano dell'organizzazione e dell'impiego delle risorse finanziarie, in grado di competere integrandosi col resto dell'area costiera e insulare facendo leva su vecchi e nuovi punti di forza che allo stato non sono percepiti dai cittadini, figuriamoci dal mercato turistico. Un medico (Trapani), un docente (Ruggiero) e un ingegnere (Orlando) potrebbero "inventarsi" un progetto di ampio respiro che gli conferisca un effettivo e moderno protagonismo per lo sviluppo e per la promozione di queste realtà locali, tutto sommate poco percepite nella loro individualità oltre gli stretti confini metropolitani e forse neanche in questo ambito.
Si trattarebbe anche di una prova di maturità politico-amministrativa per una classe dirigente tutto sommato alla prima esperienza di sindaci, ma confortati da una pluriennale esperienza amministrativa cui attingere per animare il progetto e promuoverlo avvalendosi di esperienze, professionalità è relazioni qualificate.
Insomma una grande opportunità per "emancipare turisticamente quest'area di mezzo" della Penisola Sorrentina e integrarsi al meglio nell'offerta territoriale globale.
Potrebbe trattarsi di una risposta interessante in grado di animare anche un confronto nuovo e stimolare l'inventiva e la creatività di imprese, associazioni, forze sociali e politiche che dovrebbero concorrere con le Istituzioni a disegnare il futuro delle propie comunità.
E in particolare per il Sindaco Orlando si tratterebbe pure di capitalizzare la risorsa-Sagristani, ovvero l'ex primo cittadino santanellese e consigliere provinciale Pietro Sagristani, su un progetto dove la sinergia con l'Amministrazione Provinciale può risultare preziosa.

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