"Manette" al Parco Lamaro...Operazione della GdF
PIANO DI SORRENTO - Ieri il blitz della Guardia di Finanza ha portato alla luce la speculazione edilizia perpetrata a Parco Lamaro, cioè in una delle più suggestive località della costiera sorrentina a picco sul mare di fronte ai Galli.
Un approdo abusivo con tanti villini e residenze che da anni, sotto un'occulta regia, sono state realizzate consentendo la disponibilità di una residenza a mare a quelli che possiamo definire vip della politica e delle profesioni, ben collegati con le strutture tecniche e comunali e fors'anche con le forze preposte alla vigilanza e ai controlli sul territorio. Quanti Amministratori locali sono stati anch'essi a predenre il sole e a immergersi a Parco Lamaro negli anni? Mai un'iniziativa per capire se ci fosse qualcosa di irregolare!
C'è voluta l'inchiesta di Repubblica per aprire gli occhi a chi di dovere e per far scattare l'operazione della Finanza. Quante denunce delle associazioni ambientaliste, non solo su Parco Lamaro ma in tanti angoli della Penisola, sono rimaste inevase?
Questa di Parco Lamaro è una delle tante speculazioni realizzate su questo territorio; altri lidi ospitano residenze ed approdi abusivi. Osservare la Penisola da mare o dall'alto di un elicottero consente di identificare questi abusi che hanno martoriato la costiera e che non possono annoverarsi tra quelli cosiddetti "...di necessità": piuttosto violazioni e speculazioni perpetrate in barba alle legge, a volte anche in combutta con amministratori e controllori compiacenti, se non addirittura interessati, non solo a Piano di Sorrento, ma in tutta la Penisola Sorrentina.
Come si può continuare a parlare di territorio e di turismo se non esiste una diffusa consapevolezza che quest'area può avere una residua prospettiva di sopravvivenza economica in chiave turistica soltanto se preserva dalla scempio il suo residuo patrimonio ambientale e pasaggistico qualificando l'esistente e tutelando rigorosamente tutto quello che ancora dà un senso e un'immagine alla costiera sorrentina?
Quesiti cui nessuno risponde, mentre si svolgono convegni e iniziative che, col pretesto di sostenere il turismo locale, servono solo a spendere risorse pubbliche che non sostengono assolutamente lo sviluppo e che forse sono più funzionali a finanziare campagne elettorali...
Il problema serio è che quand'anche si scoprono questi ed altri abusi il danno è ormai fatto e difficilmente potrà essere risanato e recuperato quel territorio offeso restituendogli la sua naturale vitalità e suggestione.
Non si ripristina l'esistente, si aspetta di regolarizzare l'abuso o di compensarlo: come avvenuto per il Mostro di Alimuri dove in dispregio di qualsiasi legittimo interesse generale, si pensa soltanto a delocalizzare la struttura alberghiera e a relizzare un lido al posto del mostro di cemento.
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