venerdì 27 febbraio 2009

Crisi amministrativa a Vico Equense, dimissionario il sindaco Cinque

VICO EQUENSE - Perchè un Sindaco come Gennaro Cinque, un mastino della politica vicana, dopo meno di due anni dal precedente episodio, torna a rimettere il mandato di primo cittadino aprendo di fatto una crisi dagli esiti incerti? E' possibile, forse probabile, che entro 20 giorni le ritirerà queste dimissioni per rimettersi in sella e riprendere a gestire come nulla fosse accaduto.

E tutti allora a chiedersi: perchè? Quale accordo hanno raggiunto e su che cosa? La verità, quella vera, difficilmente la conosceranno gli elettori visto che queste operazioni sono più funzionali a una rinegoziazione interna e basta!
Mai che ci fosse una divisione, a Vico ma come nelle altre realtà locali, su grandi temi in grado di dividere l'opinione pubblica e trasversalmente l'amministrazione cittadina. Si lavora di più basso profilo e quindi la scelta di "dare le dimissioni" risponde quasi a una minaccia:...vi mando tutti a casa e poi si va alle urne dove, si presume, essendo io il più forte vinco e mi sbarazzo di tutti quanti mi intralciano quotidianamente.

Gli scontri interni alla sua maggioranza, il conflitto permanente con alcuni suoi assessori e la perenne, tacita contrapposizione con il suo predecessore e oggi assessore Giuseppe Di Lengite, la volontà di svincolarsi rispetto a situazioni difficli da gestire in un momento come quello attuale, starebbero alla base della decisione del Sindaco, per dare in questo modo una scossa all'ambiente: tanto più quando anche la minoranza di Pasquale Cardone non ha chiari gli obiettivi assestandosi nella solita polemica sul diniego di accesso agli atti, con tanto di intervento delle forze dell'ordine, di esibizione di documenti e poi di ritorno al solito tran tran quotidiano alla ricerca di una identià e di una funzione apprezzabili.


Insomma il solito, bel casotto che la dice lunga su quelli che sono i reali interessi di una classe di politici che sa il fatto proprio e che è sicuramente ambiziosa, per nulla disposta a lasciare il proprio posto, anzi pronta a tutto per una resa dei conti che spazzi via gli avversari, soprattutto quelli interni.
E così, nel pieno anche di un'emergenza cittadina dovuta all'interdizione al traffico della statale sorrentina per i lavori al tunnel di Seiano, la città equense si ritrova a discutere di bizze di amministratori, di crisi annunciate e poi concretizzate, di ritorni al passato e di chiamata alle urne per far esprimere il popolo sovrano alla ricerca di una tranquillità necessaria per amministrare.
Il problema è che anche la legge sugli enti locali sembra abbia fatto il proprio tempo e meriti un restayling più consono a questa stagione, in grado di rafforzare la guida dell'amministrazione in un sano riequilibrio dei poteri visto che consigli espropriati di ogni funzione, o quasi, creano instabilità e fremono rispetto agli esecutivi che rinegoziano poteri e incarichi in base alle forze che li esprimono.

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