venerdì 31 luglio 2009

Sagristani di fronte al bivio della sua carriera politica!

E' iniziato il "purgatorio politico" per Pietro Sagristani, consigliere provinciale dell'Udc nominato componente di due commissioni consiliari in Provincia: scuola, sicurezza, legalità e cultura, affari sociali.
All'Udc è toccata una sola presidenza che è stata assegnata al consigliere Pietro Langella.
E' come ricominciare daccapo e tornare alla scuola media dopo aver fatto l'Università...Per Sagristani significa rimettersi a lavorare dalla terza fila, in un partito nuovo che fa parte della maggioranza di centro-destra alla Provincia, ma che misura col contagocce gli spazi di agibilità politica da concedere al Consigliere sorrentino. Ciò, nonostante lo straordinario consenso raccolto alle elezioni di primavera. E' un politico sotto osservazione che l'On. Ciriaco De Mita, leader Udc campano, conosce bene e che è riuscito a "utilizzare" nel momento più opportuno, imbalsamandolo.
In effetti la frequentazione di Sagristani con De Mita è antica, risale agli anni della Margherita e quindi del PD, con alterne fortune vista l'instabilità politica del Consigliere peninsulare sempre alla ricerca di riferimenti in grado di garantirgli spazi di manovra e di gestione. Le sue impuntature sono proverbiali e ricordate proprio per l'accidia con cui ha sempre rivendicato i propri spazi, mostrando i muscoli e i pacchetti di tessere. Serviva, in questa difficile tornata elettorale provinciale, all'Udc un portatore di voti e De Mita, da politico navigato, gli ha fatto vedere la luna...Poi l'ha accantonato e oggi a Sagristani tocca reinventarsi globalmente come uomo politico visto che anche a Sant'Agnello il Sindaco Orlando se ne va per la propria strada togliendogli ogni giorno qualche spazio.
Un politico in caduta quindi, come è sempre successo a chi non è stato capace di leggere la peculiarità del contesto politico e di regolarsi di conseguenza.
Nel caso specifico oggi conta poco o nulla essere forti sul territorio, in senso politico ed elettorale: anzi il sistema elettorale vigente privilegia tutte quelle figure di seconda e terza fila che, a destra come a sinistra, sono legate al sistema di potere del partito e ai leader di riferimento.
Sono loro, i leader, che scelgono e decidono i destini del politico che innanzitutto deve appartenere alla corte.
Quando si rivendica invece un forte legame col territorio, peraltro suffragato dal consenso elettorale, si va in controtendenza rispetto al sistema vigente di valutazione: il capo non ti sceglie perchè sei forte o perche sei rappresentativo. Ti sceglie se sei fedele, se sei funzionale al suo sistema di potere. Questo Sagristani non l'ha mai voluto capire nel suo girovagare da destra a sinistra e di nuovo a destra.
Oggi ne paga lo scotto ed è destinato, perdurando lo stato delle cose, a mandar esaurita la sua proverbiale carica di efficientismo amministrativo.
Dote che in effetti gli va riconosciuta perchè Sagristani è uomo d'azione, incapace di un vero confronto politico, ma determinato nel perseguire i propri obiettivi in solitudine e attraverso la gestione della pubblica amministrazione, quindi forte del potere che gliene deriva. Oggi è costretto a reinventarsi politico, deve ricominciare daccapo in un momento difficile e senza poter conferire incarichi e assicurare prebende al suo entourage. De Mita gli ha giocato un brutto scherzo destinandola a una "lenta agonia politica", senza protagonismi e costringendolo a chiedere "a chi conta" di elargigli qualche favore...
E chi conta, gli assessori e i colleghi partito, si guardano bene dal dargli spazio che, nella prospettiva, potrebbe avvantaggiare un concorrente interno.
Come pensa allora di poter concorrere alle prossime elezioni regionali permanendo questo stato delle cose?
Fuori dal giro di quelli che contano Sagristani potrebbe attingere alla sua forza locale per tentare di tornare a occupare la poltrona di sindaco a Sant'Agnello sfruttando un positivo ricordo dei suoi dieci anni di governo, ma che va ogni giorno affievolendosi a vantaggio dell'attuale sindaco.
La partita, se è questa, va giocata da qui a un anno quando sarà possibile effettivamente la "chiamata alle armi" per la "restaurazione" e bene informati riferiscono che è questo il vero obiettivo cui sta lavorando e non da oggi!
A settembre se ne avranno i riscontri sia con il ritorno in giunta del suo uomo Giuseppe Coppola, sia con quella che non sembra solo un'ipotesi fantasiosa, ma un'operazione studiata a tavolino: la sua nomina in giunta al posto di Antonino Castellano, l'attuale assessore al corso pubblico. Sarebbe questo il "patto politico" siglato con Orlando che, rinviata a settembre ogni decisione, per un quiete vivere (?) ha di fatto congelato l'accordo con il gruppo dei "Liberi Cittadini" di Salvati e Mario Coppola.
Se ciò dovesse verificarsi, allora davvero Orlando sindaco ha le ore contate...

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Inchiesta della Procura di Torre Annunziata sul mare della Costiera

SORRENTO - Questa volta l'appello degli esperti non è rimasto un grido inascoltato e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha avviato un'indagine conoscitiva sul livello di inquinamento marino delle acque costiere alla ricerca delle responsabilità. Non sarà della partita l'Arpac, perchè il Procuratore Diego Marmo non si fida dei dati forniti dall'agenzia regionale ed ha affidato a due super esperti il compito di stilare un rapporto in base al quale saranno adottate le conseguenti giudiziarie. Si tratta del prof. Giancarlo Spezie, oceanografo di Piano di Sorrento, e di Vincenzo Soggiorno ecologo marino. Saranno loro a stilare il rapporto sullo stato di salute del nostro mare nell'interesse della comunità intera. Del resto l'intervista rilasciata dal prof. Spezie al Corriere del Mezzogiorno non poteva passare inosservata, tanto più agli occhi di un uomo attento e sensibile come il Procuratore Marmo.
La loro dovrà essere una lettura attenta e scevra da condizionamenti sui dati per tentare di capire se c'è qualcuno che, su questo problema, bara ai danni della salute pubblica e dell'imamgine turistica della costiera.
Il silenzio degli Amministratori locali su questo argomento, forse più preoccupati di non danneggiare gli interessi degli operatori del settore turistico e marinaro, sono il sintomo di un'indifferenza politica a salvaguardare un interesse generale che, non dimentichiamolo, è sempre superiore e prevalente rispetto ad ogni altro interesse, ancorchè legittimo.
Auspichiamo pertanto che dai Sindaci dei Comuni costieri venga non solo sostegno all'iniziativa della Procura, ma anche fattiva collaborazione per scoprire dove si annidano le maggiori responsabilità di questa gravissima situazione.
Ormai le politiche ambientali costituiscono la versa sfida su cui misurare le capacità di governo dei nostri territori. Una sfida difficile e che spesso si scontra con interessi molto forti e articolati, collusi anche con la malavita oltre che col malaffare di imprenditori senza scrupoli.
La Penisola Sorrentina non può che plaudire a questa ed altre iniziative che tendano a far emergere responsabilità gravissime che spesso si annidano nei meandri della pubblica amministrazione. Su FB l'assessore sorrentino Rosario Fiorentino si è dichiarato pronto a svelare le gravi responsabilità della GORI nella gestione del ciclio delle acque. Una bomba estiva, un'ansia di protagonismo da parte dell'esponente della giunta sorrentina che si dice dovrebbe correre addirittura per la carica di sindaco a Sorrento l'anno venturo? Forse entrambe, sta di fatto che su questi temi di vitale importanza sembra si giocheranno i destini globali della costiera e quindi è d'obbligo la solidarietà a chiunque, Procura e Amministratori, mettano mano a tutelare l'ambiente di quest'area e il suo eccezionale patrimonio naturale.

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giovedì 30 luglio 2009

A Sorrento nasce un nuovo movimento civico in vista delle elezioni amministrativ 2010

SORRENTO - Formalizzata la costituzione di un nuovo movimento civico per Sorrento. L’iniziativa politica giunge dopo l’ottimo risultato ottenuto durante le giornate di informazione alla Regina Giovanna, ed entra ufficialmente all’interno dello scenario politico sorrentino. Il neonato movimento è costituito da un nutrito gruppo di giovani e da un altrettanto consistente aggregazione di pensionali, che hanno deciso di unire le proprie forze allo scopo di migliorare le sorti della nostra amata Sorrento. I due coordinatori che in questa fase rappresentano il neonato movimento, che a breve presenterà il suo proprio programma elettorale sono Luigi Di Prisco e Luigi Milano.
Grande successo le giornate di sensibilizzazione e le visite guidate alla Regina Giovanna che hanno battezzato la prima uscita pubblica del movimento con l’intento di salvaguardare e tutelare la memoria storica – archeologica di Sorrento. "Come testimoniano le riuscite iniziative delle scorse settimane ai Bagni della Regina Giovanna - afferma Luigi Di Prisco - lo scopo principale del movimento è quello di coinvolgere tutti i nostri concittadini, specie i più giovani, nello sviluppo della nostra meravigliosa città e nella tutela delle sue straordinarie risorse. Punti chiave saranno la difesa costante delle classi più deboli, la valorizzazione del nostro patrimonio artistico, culturale ed ambientale, e l'incentivazione del sostegno all''occupazione giovanile. Il connubio tra le due componenti, giovani e pensionati, non è casuale. L'entusiasmo e le energie di noi ragazzi e l'esperienza dei più saggi anziani rappresentano, unite insieme, una garanzia unica di impegno e di perseveranza, di equilibrio e di affidabilità". D'accordo è il signor Luigi Milano che aggiunge con convinzione "I giovani sono il futuro, lo sanno e lo dicono tutti. Ma pochi hanno il coraggio di dare credito e fiducia ai loro sogni ed ai loro progetti. Noi pensionati abbiamo il dovere morale di credere nei nostri ragazzi, di mettere a loro disposizione la nostra esperienza, e di lasciare in mani salde e lungimiranti il timone della nostra Sorrento. Ma abbiamo anche il diritto di chiedere loro un aiuto importante per vedere rispettate le nostre esigenze e soddisfatti i nostri bisogni, così spesso dimenticati dalle amministrazioni cittadine".

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Turismo, molto dipende anche dai Cittadini!

Riprendendo la nostra riflessione sul sostegno alle politiche di sviluppo turistico dell'area costiera sollecitato dal direttore Gaetano Mastellone sul suo blog, soffermiamoci a riflettere sul ruolo che, nel discorso, spetta a un altro attore territoriale: il cittadino.
Nelle località turistiche gli Operatori, ma anche le Istituzioni, si soffermano poco a riflettere sul ruolo significativo svolto dai cittadini residenti nell'elevare o meno la qualità dell'offerta turistica. In effetti tutti i cittadini, anche quelli che non vivono direttamente o meno di turismo, hanno una responsabilità oggettiva che, unitamente a quella dell'attore pubblico (il Comune), contribuisce in modo determinante a qualificare l'offerta globale di un territorio.
Basta pensare al problema della raccolta dei rifiuti, per esempio: con tutta l'attenzione e gli sforzi da parte del Comune per garantire un servizio puntuale ed efficiente, in termini di raccolta e di pulizia delle strade, se i cittadini non sono rispettosi delle regole e delle norme che disciplinano il servizio il Paese non potrà mai essere veramente pulito e in ordine.
Entriamo ovviamente nella sfera del livello di civiltà e di reponsabilità civica in capo a ciascuno di noi: comportamenti corretti sul piano individuale e collettivo si traducono direttamente nella creazione di "situazioni di contesto" favorevoli e indipendenti dagli operatori turistici.
Gli esempi potrebbero continuare all'infinito e riguardare, per esempio, la lotta ai rumori, alla sosta selvaggia, all'inquinamento marino e così via...Purtroppo in mancanza di assunzione di responsabilità individuali le conseguenze hanno un effetto a catena sull'intera filiera colpendo l'utente finale che è il turista.
Quando si parla di "qualità dell'accoglienza", di riscoperta del valore autentico dell'ospitalità quali strumenti privilegiati per attrarre turismo e consolidare il buon nome del Paese, si rischia di compiere un esercizio retorico perchè si tratta di un discorso che investe necessariamente la collettività.
Non si può essere ben accolti in un albergo, trattai coi guanti dal personale (?), dalla direzione o altro e poi ritrovarsi nella jungla quando si esce dalla location prescelta!
Tutto ciò mortifica il turista e lo penalizza nella sua permanenza nella località precelta e rappresenta la "vera memoria" della vacanza o della visita, un memoria che si trasforma in "spot pubblicitario" allorquando il turista racconta della sua esperienza di vacanza nel nostro Paese. Pensiamo alla coppia di Giapponesi truffata dal ristoratore romano!
Per questo è inutile parlare di "qualità dell'accoglienza" riferendosi esclusivamente all'ambito ristretto degli operatori dove, ed è quasi scontato, il senso dell'ospitalità e dell'accoglienza dovrebbe essere implicito e manifestarsi in modo eccellente e puntuale.
Quindi nuove politiche per il turismo significano comportamenti individuali e collettivi coerenti e improntati a volori di civiltà, cioè culturali.
Non ci può essere sviluppo economico senza un forte senso civico e culturale, elementi che contaminano positivamente il contesto realizzando il benessere socio-economico di un territorio o di una comunità.
Se prescindiamo da questi ragionamenti commettiamo un grave errore perchè inficiamo il prosieguo del discorso rispetto agli attori in campo, cioè gli operatori turistici comunemente intesi.
Questi devono aver ben presente l'incidenza diretta e indiretta di tutti questi fattori sull'esercizio della loro attività d'impresa la quale ne risulta evidentemente condizionata nel medio-lungo termine.
Per questo le crisi del comparto turistico, in generale, quando si manifestano hanno tempi di assestamento e di recupero assolutmente non brevi dovendo fare i conti con un fattore immateriale che è la "percezione globale" del sistema-paese da parte del turista, in particolare straniero e del suo Paese, della nostra comunità.
I danni prodotti all'immagine di Napoli e della Campania dalla devastante emergenza rifiuti dell'anno scorso non potevano essere arginati nè cancellati con nessuna campagna pubblicitaria e di comunicazione: tranne che da un report sul cambiamento della situazione e sul ritorno alla normalità: cioè strade pulite, raccolta dei rifiuti ordinaria, gente in grado di testimoniare il ritorno alla normalità. Normalità: questo il termine su cui dobbiamo concentrarci.
Grandi reportage giornalistici dedicati alla "Napoli normale" e da mandare in onda sulla Tv nazionale e satellitare avrebbero infatti garantito il recupero di credibilità molto meglio e più immediatamente dei miliardari spot di campagne pubblicitarie retoriche, ipocrite e non veritiere: quindi inutili.
Ma questo fa parte di quei comportamenti che non sembrano sovrintendere alla cultura della nostra classe politica.
Su questo tema credo occorra soffermarsi ancora a riflettere, prima di continuare nella nostra analisi, perchè ne trarremmo importanti indicazioni su che cosa attivare, come e dove per recuperare una dimensione civica che è condizione propedeutica non solo allo sviluppo turistico, ma alla crescita omogenea di una comunità, tanto più se piccola come lo è la Penisola Sorrentina.
(3 - continua)

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mercoledì 29 luglio 2009

Piano di Sorrento, blitz al porto


Piano di Sorrento - Parte l’operazione-legalità alla marina di Cassano e in due giorni i militari della Capitaneria di porto di Castellammare, con il personale del locale ufficio marittimo, hanno elevato oltre diecimila euro di contravvenzioni per occupazione abusiva di aree demaniali e abbandono di rifiuti.
Contemporaneamente la guardia costiera, con gli agenti della polizia di stato hanno proceduto alla rimozione di numerosi materiali quali natanti ed imbarcazioni da diporto e pesca, selle e scali per alaggio e varo di unità nautiche oltre a numerosi attrezzi impiegati per le attività connesse alla cantieristica e che occupavano una superficie di oltre cinquecento metri quadrati.
L’operazione è andata avanti per due giorni e si è sviluppata in seguito alle ripetute denunce di privati in ordine ad un preoccupante stato di degrado e di abbandono in cui versava l’arenile di Marina di Cassano. In azione una task-force di quindici uomini a terra con l’ausilio di una motovedetta e due battelli minori che hanno provveduto a verificare i titoli di occupazione di aree demaniali da parte dei concessionari. Nel corso dei controlli R.R., 48 anni, residente in Piano di Sorrento, è stato denunciato a piede libero alla procura della Repubblica di Torre Annunziata per occupazione abusiva di suolo demaniale. Denunciate nella medesima circostanza altre due persone, per la cui identificazione vi sono accertamenti in corso. Elevate numerose contravvenzioni sia in ordine all’illecito uso delle aree demaniali marittime nonché per generiche violazioni marittime al codice della navigazione.
Mentre gli uomini della guardia costiera vigilano sulla sicurezza di spiagge ed approdi, da Vico Equense a Sorrento a scendere in campo sono gli operatori turistici che protestano contro quello che viene giudicato «allarmismo eccessivo» in merito alla qualità delle acque. «Basta con i giochi al massacro visto che il settore del turismo, e quello della balneazione in particolare, è tra i pochi che ancora reggono l'economia campana», dice Costanzo Iaccarino, vice presidente nazionale della Federalberghi. «Tuttavia – prosegue - ogni anno dobbiamo combattere con eventi che ci mettono in ginocchio. Dobbiamo impegnarci tutti per risolvere, dove ci sono, i problemi». Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Savarese, presidente del Consorzio di Marina D'Aequa lancia un appello: «Stiamo lavorando ininterrottamente per tutelare, promuovere e riqualificare la nostra zona. Abbiamo superato il momento di difficoltà, a causa di correnti marine e qualche scarico abusivo. Il mare è balneabile, come del resto hanno attestato le analisi I primi a monitorare la qualità delle acque saremo noi come Consorzio di Marina d'Aquea. Siamo del resto i primi fruitori di questo patrimonio e non intendiamo farlo depauperare».
Contemporaneamente il litorale di Vico Equense incassa i riconoscimenti di Legambiente e Touring per la qualità delle acque. Per domani mattina, inoltre, l’appuntamento con l’avvio di una campagna di sensibilizzazione da parte della Gori e dell’area marina protetta di Punta Campanella che renderanno noto un «vademecum del mare pulito».
Francesco Aiello

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martedì 28 luglio 2009

Non ci può essere turismo senza la filiera...

Il primo soggetto preposto a occuparsi di turismo è quello che possiamo definire come la “principale azienda” di un territorio, il Comune.
Un’azienda intesa sia nel senso imprenditoriale e per il consistente numero di personale dipendente (che difficilmente trova eguali in realtà imprenditoriali private), sia delle competenze che sono sempre più peculiari e che necessitano di esplicarsi in modo moderno e coerente con una vision d’impresa, pur sempre connessa all’identità socio-culturale ed economica locale e comprensoriale, così come alle aspettative della sua comunità.
E’ perciò impensabile che l’azienda-Comune svolga un ruolo secondario, se non addirittura marginale, nelle politiche turistiche in quanto quelle che abbiamo definito “situazioni di contesto”, rispetto alle quali si può misurare la qualità primaria dell’offerta turistica di un’area, determinano le condizioni più o meno favorevoli allo sviluppo turistico. E queste situazioni dipendono, quasi interamente se non esclusivamente, dall’Ente locale oltre che dall’intera comunità sociale e civile che vive e anima una realtà territoriale.
Ne deriva che in mancanza di un serio, concreto e autorevole protagonismo esercitato del Comune in ambito turistico non si possono creare quelle condizioni favorevoli affinchè l’operato dell’imprenditoria di settore si esprima al meglio e non deluda le aspettative degli ospiti, italiani e stranieri.
Per capirci basti pensare ai grandi temi che hanno un riflesso diretto sulla percezione che i turisti hanno di una località: è sufficiente per comprendere al volo qual è il ruolo strategico che compete a chi ha responsabilità di governo pubblico: mobilità e vigilanza pubblica, vivibilità e quiete pubblica, igiene e pulizia pubblica, sicurezza pubblica, qualità dell’ambiente e dei servizi pubblici, la comunicazione pubblica in tutte le sue diverse espressioni: dalla cartellonistica e pubblicitaria a quella segnaletica stradale.
All’informazione puntuale su tutto quanto avviene in una comunità e che assolutamente non può e non deve limitarsi agli stretti confini comunali, ma guardare al comprensorio peninsulare nel suo complesso per valorizzarne l’offerta culturale e artistico-folkloristica.
Se queste condizioni mancano in tutto o in parte, visto che rappresentano l’essenza stessa della civiltà e della qualità della proposta turistica territoriale, bisogna convincersi prioritariamente che la strada per consolidare le nostre attività turistiche passa attraverso la ridefinizione dei ruoli amministrativi e la condivisione di un progetto di marketing comprensoriale di quest’area fondato su un protagonismo moderno svolto dal principale attore, la politica.
Una politica che, non solo in quest’area, ma soprattutto in essa deve impegnare figure veramente all’altezza del compito che le attende, non già un ceto politico incapace di essere “visionary”, cioè visionario, ma in senso anglosassone del termine.
Avere cioè la capacità di guardare lontano e di operare scelte consequenziali.
Si tratta di acquisire un linguaggio condiviso tra i diversi attori di quella che possiamo definire a pieno titolo la “filiera del turismo”, perché il successo di ogni azione e di ogni proposta dipende da tutti quanti hanno titolo e ruolo per fare la parte che gli compete.
(2 – continua)

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lunedì 27 luglio 2009

POSITANONEWS SUMMER EDITION UN FREE PRESS RIVOLTO AI TURISTI

POSITANO - La risposta alle esigenze dei turisti offerta dal territorio. Arriva la Summer Edition il free press cartaceo prodotto da Positanonews Comunication che uscirà ad agosto, con versione in inglese ed informazioni turistiche, orari sulla viabilità, eventi, foto e curiosità, l'unica esistente sul territorio che viene distribuita in Costiera Amalfitana e Sorrentina, con una ristampa a settembre. Il periodico free press (Amalfi Coast and Sorrento online newspaper), giunto al quarto anno, offre, come l'anno scorso, una edizione bilingue rivolta anche ai turisti, che si distribuirà in tutta la Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, fra edicole, alberghi e bar, in 5.000 copie, fra fine luglio e inizio agosto, fino ad esaurimento scorte con possibilità di ristampa. Il giornale verrà inviato a migliaia di indirizzi mail e sarà possibile scaricarlo in pdf da www.positanonews.it il quotidiano online più visto della Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina (circa 200.000 contatti unici più di due milioni e settecentomila pagine visitate, dati reali) che, dopo Ravello, Amalfi, Sorrento, Vico Equense si arricchisce della sezione Capri, Monti Lattari e Cilento news. Ma non è l'unica notizia positiva di Positanonews, il sito internet della Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina è fra le prime dieci testate online della Campania e fra le prime viste all'estero in Italia (contatti registrati da quasi 100 paesi in tutto il mondo) e la più citata dalla televisione e stampa nazionale e internazionale. Basti pensare al Magazine del Corriere della Sera, Repubblica.it, Canale 5, giornali in Canada, Australia, Germania e Argentina. Su www.positanonews.it troverete oltre alle notizie dalla Campania in generale anche firme del mondo della cultura e un calendario con tutti gli aggiornamenti delle decine di eventi che ci saranno sul territorio. Per le pubblicità e segnalazione di eventi o proposizione di articoli bisogna affrettarsi prima dell'esaurimento degli spazi. info@positanonews.it

E parliamo di turismo senza se e senza ma...

Il dottor Gaetano Mastellone dal suo blog e su FB sollecita la nascita di un'istituzione qualificata preposta a rilanciare il turismo delle Penisola Sorrentina e propone addirittura un sondaggio sull'argomento. Ovviamente la sua iniziativa è pregevole perchè, oltre a provenire da un attento osservatore, è anche il frutto di un'esperienza trasversale maturata sul campo per cui la sollecitazione dev'essere ancora di più apprezzata e tenuta in considerazione. Essa evidenzia la necessità di uscire da una serie di storici equivoci e di promuovere un'iniziativa seria e lungimirante per tentare di salvaguardare gli interessi della Costiera Sorrentina e dei suoi Operatori con tutti i riflessi che ne derivano sul piano sociale e culturale, oltre che economico, per questa comunità.
Il problema si sta facendo serio, un po' per la crisi economica internazionale, un po' per gli atavici ritardi e per le forti contraddizioni del settore oltre che per l'operato dei suoi attori imprenditoriali e istituzionali.
Cominciamo allora con l'identificare chi sono gli interlocutori da coinvolgere nell'operazione, partendo dalla considerazione che non c'è un interesse esclusivo o prevalente degli operatori del settore, ma un interesse generale della società peninsulare ad occuparsi seriamente del problema in un'ottica nuova, moderna e funzionale alle aspettative del mercato nazionale e internazionale per tutti i diversi target di pubblico. Se non si cominciano a riscrivere gli ambiti e le competenze dei diversi soggetti, si rischia di parlare a vuoto e di non intraprendere quel percorso virtuoso che, negli intenti di Mastellone, dovrebbe portare alla rinascita turistica della Costiera e quindi all'affermarsi di un protagonismo nuovo del settore a livello internazionale.
Oggi il turismo è concepito sempre di più in termini di qualità dell'accoglienza e non già quindi come un'esclusiva attività imprenditoriale ed economica.
E quando si parla di accoglienza e di buone condotte da praticare nei confronti degli ospiti, dobbiamo recuperare in primo luogo quella cconcezione culturale della "sacralità dell'ospite", cioè di chi sceglie di vivere la propria vacanza nelle nostre realtà, nei nostri territori.
Questo è un concetto fondamentale su cui confrontarsi e sul quale lavorare...perchè tra gli addetti ai lavori è scarsa, se non addirittura assente, la sensibilità su quelle che vengono comunemente definite le "situazioni di contesto" grazie alle quali una località assume un valore attrattivo più o meno forte per il turista.
Su questo aspetto la nostra imprenditoria turistica è, pur con le dovute eccezioni, piuttosto sorda: dobbiamo riconoscerlo per onestà intellettuale se vogliamo dare un contributo serio al ragionamento e tentare di mettere su un'iniziativa concreta rispetto alle tante che ogni tanto si sviluppano!
L'attenzione degli operatori è infatti prevalentemente concentrata sulla propria struttura che ai loro occhi è il centro dell'universo e che, negli intenti delle imprese turistiche, dovrebbe soddisfare tutte le esigenze degli ospiti.
Si tratta del primo errore cui occorre porre rimedio: l'albergo, qualunque esso sia, ha un valore secondario rispetto alla località che resta quella che fa scattare l'interesse turistico e quindi la scelta.
Dopodichè interviene l'individuazione del luogo dove soggiornare, cioè la struttura.
Va da sè quindi che la proposta turistica di contesto, cioè del territorio e della sua offerta paesaggistica, ambientale, storico-culturale, artistica e folkloristica, eno-gstronomica e così via, è prioritaria rispetto all'offerta della location, sia essa un albergo, un B&B o altro...
Altrimenti basterebbe realizzare in un deserto un albergo a 6 stelle e lì gli ospiti troverebbero di tutto e di più...Evidentemente così non è!
Questo ragionamento riguarda per esempio il settore crocieristico dove è la nave e la sua variegata organizzazione e straordinaria offerta interna a calamitare l'attenzione dei turisti, più delle città che fanno da semplice contorno, quasi un accessorio, alla vita del crocierista.
La crociera la si vive a bordo...E quindi è li che si consuma la qualità dell'accoglienza.
Basta ascoltare il resoconto di un qualsiasi crocierista per rendersene conto: su 100 ricordi neanche il 10% riguardano le località terrestre visitate negli "sbarchi mordi e fuggi".
Per questo il sociologo Domenico De Masi parla appropriatamente delle navi da crociere come di "condomini galleggianti".
Allora per discutere seriamente di turismo e di futuro del turismo sorrentino dobbiamo cominciare a confrontarci sulle situazioni di contesto che la Penisola è oggi effettivamente in grado di offrire sul mercato turistico nazionale ed internazionale.
(1 - continua)

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Vico Equense, il mare è pulito, lo conferma l’Arpac

VICO EQUENSE - Il mare che bagna la costa di Vico Equense non è inquinato. A testimoniarlo sono i rilievi che l’Arpac periodicamente effettua nella zona. I dati parlano chiaro. Presso la località Bikini il 20 luglio i risultati venuti fuori dalle analisi sono i seguenti: coliformi totali 5 (secondo il Decreto del Presidente della Repubblica numero 470 del 19982 il valore limite è 2000), coliformi fecali 2 (limite 100), streptococchi fecali 2 (limite 100), ph 7,99 (valori limite 6-9), trasparenza 1, oli minerali 0, sostanze tensioattive 0, fenoli 0, ossigeno 93,2 (valori limite 70-120). Presso località Scrajo, stesso giorno, i risultati sono: coliformi totali 5, coliformi fecali 2, streptococchi fecali 1, ph 7,90, trasparenza 1, oli minerali 0, sostanze tensioattive 0, fenoli 0, ossigeno 92,6. Presso marina di Vico: coliformi totali 10, coliformi fecali 3, streptococchi fecali 4, ph 7,96, trasparenza 1, oli minerali 0, sostanze tensioattive 0, fenoli 0, ossigeno 89,8. Presso località Axidie: coliformi totali 3, coliformi fecali 2, streptococchi fecali 3, ph 7,98, trasparenza 1, oli minerali 0, sostanze tensioattive 0, fenoli 0, ossigeno 93,6. Presso Punta Germano: coliformi totali 4, coliformi fecali 2, streptococchi fecali 1, ph 8,06, trasparenza 13, oli minerali 0, sostanze tensioattive 0, fenoli 0, ossigeno 96,3.
“Il nostro mare è pulito – afferma Francesco Coppola, assessore all’ambiente – e gli utenti che scelgono le nostre spiagge per i loro bagni possono stare tranquilli. A dirlo è l’Agenzia regionale protezione ambiente Campania che sta effettuando continui controlli per verificare la balneabilità della costa. Un’ulteriore conferma arriva da Legambiente e Touring club che hanno attribuito due vele a Vico Equense nella Guida blu 2009”.
La città di Vico Equense ha, infatti, ricevuto tre stelle per la qualità ambientale, ossia per il paesaggio naturale, costiero e urbano, qualità del costruito, vivibilità e tre petali per la qualità dell’accoglienza, ossia capacità ricettiva, servizi turistici, mobilità, ciclo dei rifiuti, ciclo delle acque.
“Si tratta del quarto riconoscimento ricevuto in questo mese in termini ambientali – continua l’assessore Coppola – Il Comune di Vico Equense ha infatti ottenuto, ultimamente, la bandiera ‘Bosco sicuro’, è stato premiato come Comune ‘riciclone’ e come primo Comune del sud Italia per la raccolta differenziata della plastica”.

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domenica 26 luglio 2009

VALLONE PORTO: LA BATTAGLIA DEL WWF APPRODA AL SENATO

PRESENTATA DAL SENATORE RAFFAELE LAURO
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA AL MINISTRO PRESTIGIACOMO

La complessa vicenda del Vallone Porto di Positano e della dura battaglia che il WWF Penisola Sorrentina, assieme ad altre associazioni e a migliaia di cittadini, sta conducendo ormai da due anni per bloccare quello che appare palesemente un progetto inutile e devastante per il fragile ecosistema dell’area, finisce in aula al senato.
Nella giornata di ieri è stata presentata dal Senatore Raffaele Lauro del PdL interrogazione a risposta scritta al Ministro Prestigiacomo che sarà pubblicata martedì prossimo in aula al Senato.
“E’ una lotta contro il tempo per evitare la costruzione dei muri in cemento armato nell’alveo del fiume - dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina -…grazie ad una dettagliata relazione zoologica siamo riusciti ad ottenere il fermo dei lavori per tutto il periodo di riproduzione della fauna…ma dopo l’estate i lavori riprenderanno…e saremo di nuovo in allarme!!! L’interrogazione presentata al Ministro Prestigiacomo dal Senatore Raffaele Lauro, che ha dimostrato immediata sensibilità all’argomento, ci dà un'ulteriore speranza di riuscire a frenare i devastanti progetti e chiarire i numerosi e imbarazzanti interrogativi che ancora permangono sulla vicenda.”
Ricordiamo che il Vallone Porto è un Sito di Interesse Comunitario: gli animali e le piante che sopravvivono nel Vallone Porto sono di prioritaria importanza per la conservazione della Biodiversità sul pianeta…si tratta di specie assolutamente preziose ed in via di estinzione e la cui presenza testimonia la qualità di un ambiente ancora incontaminato (tra queste: la piccola Salamandrina dagli occhiali …un urodelo di pochi centimetri, la Pinguicola hirtiflora…pianta che si nutre di insetti, il Ferro di cavallo maggiore…uno dei pipistrelli “rinolofi” più grossi presenti in Italia, le diverse felci Pteris…veri relitti dell’era glaciale, i minuscoli toporagni…oltre a rettili, anfibi, uccelli rapaci ed altre ancora) ma sono anche specie tanto preziose quanto fragili ed una minima alterazione dell’habitat in cui vivono potrebbe causarne la loro definitiva ed irreversibile scomparsa!!!

sabato 25 luglio 2009

Sanità, la guerra di Bassolino all'affondo della destra!

Sanità campana in subbuglio...Il commissariamento attuato dal Governo su proposta del Presidente Berlusconi e del Ministro del welfare Sacconi ha scatenato l'ira del Governatore e dei suoi uomini che pensavano di poter procedere liberamente alla nomina dei manager, dei direttori generali che sovrintendono al pianeta sanità.
La sanità campana è un settore allo sfascio sul piano della gestione finanziaria e su quello dell'organizzazione dei servizi: cittadini privati dei diritti essenziali e una classe medica estremamente politicizzata che ha costruito le proprie carriere sulla "fedeltà" ai capi partito e correnti del centro-sinistra. Questa la situazione insieme a un debito incontenibile.
Nonostante il patto di non belligerenza Berlusconi-Bassolino, alla fine il Capo del Governo ha dovuto cedere alle forti pressioni del centro-destra campano e alla decisione del Ministro Tremonti di tagliare le gambe a Bassolino in vista delle prossime elezioni regionali.
A complicare la situazione la quasi-crisi al Comune di Napoli dove la Jervolino non ha più la maggioranza e potrebbe decidere, daccordo col Governatore, di ritirarsi per permettere l'abbinamento elettorale comunale con le regionali dell'anno venturo.
Una partita doppia per la quale il centro-sinistra oggi è ancora in grado di competere e che invece trova impreparato il centro-destra a confrontarsi con l'invincibile armata elettorale di Bassolino&Co.
Ieri in un summit della Giunta a Palazzo Santa Lucia sono state decise le contromosse del Governatore che ha dichiarato guerra al Governo nazionale e si prepara a lanciare la sfida al Presidente proponendosi come il paladino degli interessi del Sud.
Intanto in Regione ci sono "infornate di assunzioni politiche" da portare a termine, milioni di euro di fondi comunitari da investire, incarichi e consulenze da alimentare. Non a caso ieri in soccorso di Bassolino e soprattutto della Jervolino è giunto l'On. Cozzolino che evidentemente a Bruxelles ha poco da fare e quindi è prodigo di sostegno e di conforto al suo clan politico-elettorale in vista della sfida decisiva.
Mai Napoli e la Campania erano finite così in basso e questa volta il rischio di restare al palo, e per molto, è quasi una certezza!

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venerdì 24 luglio 2009

L'allarme di Spezie: "Troppi scarichi, poco sale in acqua"

Sempre a proposito di inquinamento marino, qualche giorno fa il prof. Giancarlo Spezie, direttore dell'equipe del dipartimento di oceanografia fisica dell'Università Parthenope di Napoli, sul Corriere del Mezzogiorno ha lanciato un nuovo allarme sul precario stato di salute del nostro mare.
E' un documento importante, a firma del giornalista Carlo Franco, che proponiamo ai nostri lettori.

Un altro allarme che sale dal mare per non farci mancare niente in questa estate maledetta. Lo lancia il dipartimento di oceanografia fisica dell'Università Parthenope: "Il mare sta diventando meno salato, denuncia il professore Giancarlo Spezie che dirige l'equipe, per ora è solo una inversione di tendenza, ma se il fenomeno docvesse stabilizzarsi il problema si farebbe serio". Il fenomeno è stato rilevato in vari punti del Golfo, ma il campanello d'allarme è squillato nel canale di Procida dove la salinità è scesa a 36 grammi di sale per un chilo di acqua. "Ha perduto due grammi negli ultimissimi tempi e questo calo preoccupa gli esperti e richiede un approfondimento molto serio e continuo".
Perchè?
"La salinità è un indicatore delle macchie d'acqua e se l'acqua di superficie diventa più leggera, per il calo di sale, non riesce a trasferire alle acque medie e a quelle più profonde l'ossigeno e l'anidride carbonica che cattura dall'atmosfera".
Professore, se abbiamo capito bene sta parlando un'alterazione in atto dell'ecosistema marino?
"L'espressione potrebbe essere drammatizzata, ma grosso modo di questo si tratta. Per ora, lo sottolineo per evitare allarmismi, la situazione è del tutto sotto controllo, ma nel caso in cui la desalinizzazione dovesse stabilizzarsi su valori ancora più bassi bisognerà prendere contromisure adeguate".
Giancarlo Spezie sta lavorando con il massimo impegno al capezzale del "grande malato". Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, qualche giorno fa ha lanciato un monito: "In questo momento non è consigliabile bagnarsi nelle acque del Golfo di Napoli, non solo in quelle del litorale flegreo - che sarebbe cosa del tutto normale visto che quello che è successo, ma anche in quello vesuviano - da sempre segnato da un inquinamento massivo, ma anche a Sorrento, Ischia e Capri".
Il messaggio è stato tenuto in scarsa considerazione dalle ostituzioni e dagli operatori balneari, ma è stato ben recepito dal Procuratore di Torre Annunziata. Diego Marmo, infatti, ha convocato l'oceanografo, gli ha chiesto una relazione dettagliata e immediatamente ha disposto un'indagine conoscitiva perchè non si fida dei dati raccolti dai centri specializzati che raccontano di colibatteri molto ballerini e ha disposto unìindagine più approfondita che verranno ripetute dopo pochi giorni. "Collaboreremo con la Procura - dice ancora il professor Spezie - ma il mare deve essere monitorato con continuità soprattutto quando è profondamente malato come il nostro".
Come si verifica la perdita di sale?
"Il fenomeno si manifesta quando c'è maggiore infiltrazione di acqua dolce nel mare".
Questa, però, è la normalità?
"Fino a un certo punto. Lungo il litorale flegreo si tuffa il Volturno e questa è la normalità, ma in quest'ultimo periodo sono aumentate le acque domiziane che penetrano nel Golfo. Questo significa che in più punti si verificano strappi di tenuta nel sistema che non riesce a trovare l'equilibrio fisiologico".
Per ritornare ai livelli giusti cosa occorre fare prioritariamente?
"Bisogna accelerare il rimescolamento con le acque più salate, in modo da operare un dosaggio equilibrato con le sostanze nutrienti portate dai fiumi, principlamente i composti di fosforo e azoto".
E poi?
"L'altro obiettivo è il miglioramento del processo evaporativo. Il mare, insomma, è un malato che chiede di essere curato con amore, continuità e competenza"
E questo non avviene?
"Beh, stando a quello che sta accadendo in questa stagione direi proprio di no".
L'Assessore Ganapini e gli altri centri di controllo parlano di psicosi ingiustificata, le i come replica?
"Ho già detto che giudico imprudente bagnarsi in una congiuntura come quella attuale, ma dico anche che non bisogna lasciarsi conivolgere dalle immagini che stordiscono".
Pensa allo sporco che galleggia ovunque sul pelo dell'acqua? Viaggiando nel Golfo in tutte le direzioni l'immagine è davvero mortificante.
"Lo so, ma questo non mi preoccupa. Le acque superficiali risentono molto delle condizioni metereologiche, se il gioco delle correnti non è favorevole, come molto spesso è accaduto in questo periodo, lo sporco non va via. Se po si aggiungono la sciagurata decisione di sversare in mare il fetido contenuto delle vasche dello sgangheratissimo impianto di Cuma il gioco è fatto. All'oceanografo, però, interessa la salute delle acque medie e profonde e qui il discorso è diverso. La situazione è grave, ma non da ultima spiaggia".

Come è avvenuto per l'emergenza rifiuti in Campania, per anni l'allarme dei tecnici è stato sottovalutato dalla politica e dai governi fino all'esplosione dello scandalo rifiuti che tanti danni ha prodotto all'immagine della Campania nel mondo oltre che alla salute dei cittadini. Un problema apparentemente risolto, non del tutto rimosso dalle coscienze più attente che conoscono ancora la drammaticità della situazione appena contenuta.
Lo stesso dicasi per l'inquinamento marino, argomento strettamente connesso all'emergenza rifiuti. Purtroppo il ciclo è il medesimo e la situazione non può essere sottovalutata, nè si può accusare, pur in nome di legittimi interessi economici, di allarmismo chi per lavoro è deputato a rilevare datie a monitorare fenomeni ambientali. E proprio l'ambiente è la prima emergenza della nostra regione, quella con la quale saremo sempre di più costretti a fare i conti ogni giorno e che rappresenta la principale minaccia alla nostra economia turistica.
Di tutte queste implicazioni troppi si disinteressano, presi come sono a governare interessi tutt'altro che generali.
Gli operatori non si rendono ancora conta che protestare serve a poco o nulla quando in ballo c'è la salute della gente e quando si continua a convivere con interessi criminali che come un cancro stanno mangendo il residuo corpo sano delle nostre comunità.
A Cuma è avvenuto un fatto gravissimo che non può essere giustificato da una protesta di lavoratori. Il mare è stato irrimediabilmente inquinato da questi sversamenti diretti dei fanghi e i tempi per il riciclaggio naturale sono lunghi e complessi.
Chi deve proceda a perseguire le responsabilità senza attenuanti.

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Mare inquinato a Sorrento, sentenza del giudice di pace

Negli ultimi giorni, sulle questioni del mare inquinato, dei depuratori non funzionanti, dei bagnanti in fuga dalle spiagge, e del possibile disastro ambientale, si è teso a sdrammatizzare, quasi a voler mettere in secondo piano le chiazze nerastre che viaggiavano in mare lo scorso fine settimana. Tutto ciò anche a causa dei dati rassicuranti forniti dall'Arpac, l'Agenzia Regionale per l'Ambiente, che subito dopo l'ondata di allarmismo, ha effettuato dei prelievi, giudicando il mare "balneabile" e l'inquinamento "transitorio". Eppure, sempre pochi giorni fa, è stata resa nota una sentenza pubblica del giudice di pace di Sorrento, Eliseo Desiderio, che fa letteralmente a pugni con quanto decretato dall'Arpac. Infatti, in base al fatto che il mare sarebbe inquinato in penisola sorrentina a causa del mancato funzionamento degli impianti di depurazione, il giudice Desiderio ha ritenuto di riconoscere al cittadino un danno economico, in quanto sarebbe stato leso il proprio diritto alla salute. La sentenza è giunta a chiare lettere dopo che diverse associazioni presenti sul territorio tra penisola sorrentina e Castellammare di Stabia, hanno presentato una considerevole mole di documentazione sia per ciò che riguarda le analisi delle acque, sia per i depuratori non funzionanti. Si attendono ora, com'è ovvio, ulteriori indagini e analisi sullo stato dei luoghi e degli impianti, ma se le cose dovessero restare così come segnalato dalle associazioni, i cittadini potrebbero avvalersi contro chi gestisce i depuratori, ovvero la Gori spa. Ciò che è sicuro, è che dall'evidente conflitto tra i dati Arpac e la sentenza del giudice di pace di Sorrento, sta nascendo un'enorme confusione: in pratica, da un lato c'è il riconoscimento in termini di legge sul fatto che il mare è inquinato e che i bagnanti possono chiedere i risarcimenti per lesione del diritto alla salute; dall'altro le istituzioni che rassicurano e sdrammatizzano impugnando i datti dell'Agenzia Regionale. Bisogna sottolineare, inoltre, che quanto dichiarato dal giudice Desiderio è precedente alla pubblicazione dei dati Arpac, di appena qualche giorno. Cosa sta succedendo, quindi, di fronte alle nostre coste? Gli abitanti della penisola sorrentina subiscono oppure no gli effetti del mare inquinato? Chi, nel week-end, dopo un tuffo nelle acque di Sorrento, Vico Equense, Castellammare di Stabia, Capri o Ischia, ha dovuto poi recarsi dai medici, è pronto a dire di si, ma le istituzioni, la Regione ed i Comuni non sono proprio d'accordo. Certo è che bisogna prendere provvedimenti, per il bene dei gestori dei lidi, che incolpevoli si stanno ritrovando tra le mani una patata troppo bollente, e per quello dei bagnanti, affinché si possano riappropriare del mare. Come già accennato, si attendono ora ulteriori analisi che sia Legambiente che Arpac hanno detto di voler effettuare nelle prossime ore. Una conferma, non così improbabile, della non balneabilità delle acque, potrebbe comportare azioni legali per risarcimenti collettivi senza precedenti: responsabili saranno ritenuti chi ha costruito e chi detiene in gestione gli impianti di depurazione della penisola sorrentina.

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mercoledì 22 luglio 2009

Regione, altri 20 milioni di euro per "creare lavoro"...o per fare politica sulla pelle dei lavoratori?

NAPOLI - Approvata oggi dalla Giunta Regionale della Campania la convenzione stipulata tra il Ministero del Lavoro, la Regione Campania, la Provincia e il Comune di Napoli, per azioni di accompagnamento e sostegno all’inserimento occupazionale, protocollo destinato ai soggetti in condizione di svantaggio occupazionale..
L’accordo siglato a Roma tra gli Enti campani e il ministero del Lavoro e ratificato oggi, consentirà l’avvio delle azioni di accompagnamento e sostengo nella ricerca di opportunità occupazionali da parte degli utenti dell’ampio bacino dei senza lavoro. Le attività di supporto dirette all’inserimento occupazionale dei soggetti svantaggiati saranno coordinate e indirizzate dall’Agenzia regionale per il Lavoro e la scuola, di concerto con un tavolo di coordinamento insieme con Enti Locali e Ministero “La spesa complessiva stanziata – dichiara Corrado Gabriele – è pari a 20 milioni di euro, ripartiti in 8 milioni a carico della Regione Campania, 2milioni dal Fondo FSE destinati alla Provincia di Napoli e 10 milioni di euro quale contributo del Ministero del Lavoro”.
“Le azioni di accompagnamento e sostegno hanno avvio dalla data della firma della convenzione ed entro il 31/12/09 si valuterà l’andamento del progetto e delle azioni sperimentali messe in campo per eventuali interventi correttivi di programmazione”.

Questo il "comunicato trionfante" dell'Assessorato regionale diretto da un fedelissimo di Bassolino, l'assessore Corrado Gabriele, che ha qualche "insospeso con la giustizia" pure lui e continua a sprecare denaro pubblico senza allievare il male endemico di questa regione.
Con 20 milioni di euro, anzicchè alimentare i soliti circuiti di sistema, quante attività imprenditoriali autonome si potrebbero avviare rispondendo a un'effettiva domanda del mercato e sostenendo i lavoratori maturi nella reimmissione occupazionale? Da questo orecchio gli amministratori regionali non ci sentono.
Così continuiamo a sprecare denaro in pseduo assistenzialismo che troppo spesso è anche intercettato dalla camorra!
Ventimilioni di euro sono 40 miliardi delle vecchie lire, ovvero 40.000 milioni (sempre in lire).
Praticamente una fortuna se si trasformassero in un'opportunità concreta.

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RIFLESSIONE: "La Teoria del barattolo di maionese e dei due bicchieri di vino"

"Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancura una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si unanime.
Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero!
“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi cosideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.
“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”
“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.
“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.
Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrae piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.

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martedì 21 luglio 2009

Il Ministro al Turismo Vittoria Brambilla scrive ai turisti!

Ai turisti del Giappone e di tutto il mondo

"Cari amici turisti del Giappone e di tutto il mondo, in qualità di Ministro del Turismo dell’Italia, desidero esprimervi innanzitutto un grande ringraziamento per
l’apprezzamento che manifestate, da sempre, nei confronti del nostro Paese. Il
governo italiano ha, da pochi mesi, istituito il Ministero del Turismo proprio per
occuparsi delle vostre esigenze con la massima competenza e, al contempo,
promuovere e sviluppare il nostro sistema di accoglienza e ricettività, affinché siano sempre più garantiti i massimi standard internazionali. I viaggiatori che, ogni
giorno, arrivano da tutto il mondo sono accolti come amici dagli italiani. La nostra
cultura dell’ospitalità è ben nota: sappiamo bene come fare sentire un turista a casa
propria e come dedicargli le massime attenzione. E proprio perché i diritti di tutti i turisti per noi hanno la massima priorità, il Ministero del Turismo ha recentemente
dato avvio all’istituzione di una vera e propria commissione di vigilanza, per la
quale ha richiesto anche la collaborazione delle associazioni di categoria, con il
duplice scopo di verificare che, sempre ed in ogni parte di Italia, siano salvaguardatele necessità degli amici visitatori, sia per quanto riguarda i prezzi ed i servizi a loro riservati che per rispondere prontamente alle segnalazioni di non conformità che possano giungere a riguardo sia dai turisti sia italiani che stranieri. Posso comunque affermare che siamo molto soddisfatti di come la nostra offerta turistica abbia saputo rispondere prontamente alla situazione di criticità internazionale, mettendo in campo, già per la stagione turistica in corso, pacchetti di viaggio e soggiorno veramente competitivi. A livello di strutture ricettive, ad esempio, i nostri alberghi hanno effettuato un ribasso di prezzi mediamente del 2%, con punte del 33% per i 5 stelle e del 17,5% per i 4 stelle. Anche la ristorazione, nota in tutto il mondo per la sua massima qualità e ricercatezza, ha diminuito i propri prezzi, garantendo sempree comunque il miglior standard enogastronomico. Inoltre, le normative vigenti prevedono che bar e ristoranti espongano tutti i prezzi, all’esterno o all’interno dei pubblici esercizi, proprio per garantire la massima trasparenza nei confronti di tutta la clientela. Qualche giorno fa, una coppia di turisti giapponesi si è purtroppo imbattuta in un ristorante di Roma che non ha rispettato le modalità illustrate e di questo siamo fortemente dispiaciuti. Vogliamo però assicurare agli amici del Giappone che si è trattato di un caso isolato e che sono stati presi provvedimenti immediati nei confronti di tale struttura, Ristorante Il passetto, che è stata immediatamente chiusa. Il nostro sistema di controlli è di fatto molto efficiente e
possiamo garantire che difficilmente potranno ripresentarsi situazioni analoghe.
Inoltre, il Ministero del Turismo ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di agire
nei confronti dei titolari dell’esercizio pubblico in questione per il danno
all’immagine dell’Italia prodotto dalla loro condotta.
Cari amici turisti di tutto il mondo vi invito, quindi, a venire nel nostro Paese con le massime garanzie di tutela. L’Italia ha molto da offrire: le più grandi ricchezze per quanto riguarda l’arte, la cultura, i beni archeologici e monumentali. E poi bellezze paesaggistiche e ambientali uniche al mondo. Una cultura del “mangiare italiano” e del “bere italiano” che ha portato il nostro paese ad essere una punta di eccellenza.
E poi il “made in Italy”: dalla moda all’arredamento, lo stile italiano è sinonimo di
raffinatezza ed eleganza.
Il nostro Governo ha attivato un canale di comunicazione, il portale www.Italia.it, se pur ancora in versione beta promozionale, che consente anche ai turisti di tutto il mondo di avere una visione delle diverse offerte turistiche che il nostro Paese è in grado di proporre, oltre alle necessarie informazioni di tipo pratico utili a chi
desidera organizzare il proprio viaggio.
Una vacanza in Italia, cari amici di tutto il mondo, è prima di tutto un’emozione,
un’esperienza che rimarrà per sempre nel solco della vostra memoria. E il Governo
Italiano è fermamente intenzionato a garantire a tutti voi il migliore dei soggiorni. Al punto che, oggi, invito ufficialmente la coppia di turisti giapponesi che hanno avuto l’esperienza descritta, a trascorrere un nuovo soggiorno a Roma, completamente spesati dal Ministero del Turismo, per permettere loro di verificare il nostro massimo livello di ospitalità e di migliore offerta per il turista
".
On. Michela Vittoria Brambilla,
Ministro del Turismo del Governo Italiano

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Comune di Napoli nel mirino della GdF, ma è pronto ad aprirsi anche un fronte nella Camera di Commercio di Napoli

NAPOLI - La Guardia di Finanza ha perquisito alcune Società di intermediazione finanziaria che hanno svolto operazioni a rischio con Enti locali della Campania. Finanza creativa che avrebbe messo e mette a rischio la tenuta finanziaria dei Comuni coinvolti da queste società legate a filo doppio con spregiudicati personaggi del sottobosco politico in grado di vantare solide amicizie nei Comuni.
L'inchiesta potrebbe approdare a sviluppi clamorosi, ma rappresenta solo la punta di un iceberg che vede il Comune di Napoli tra gli enti che vantano un elevatissimo numero di amministratori inquisiti senza che nessuno si sia veramente posto il problema sull'opportunità di commissariare l'Amministrazione locale. La prossima tappa giudiziaria potrebbe invece interessare la Camera di Commercio di Napoli, commissariata dalla Regione Campania senza che allo stato risulti ancora perfezionato l'iter burocratico, ma con lo sfondo presunti brogli nella rappresentanza dichiarata dalle Organizzazioni datoriali, consumeristiche e sindacali.
Potrebbe aprirsi una vera e propria voragine portando alla luce anche il malgoverno del sistema associazionistico campano dove una vera e propria lobby politico-imprenditoriale-sindacale sembra aver gestito a proprio uso e consumo ingentissime risorse finanziarie nel corso degli anni.
A rischio un Ente camerale che, per numero d'imprese iscritte, è il terzo a livello nazionale dopo Milano e Roma.
Occorrerà far luce anche sul consolidato sistema di potere che vede ormai da un ventennio sempre gli stessi personaggi a occupare posti chiave nell'amministrazione camerale e a gestire migliaia di milioni di euro senza effettivi controlli, al di fuori di una logica di sviluppo e di sostegno reale al sistema socio-economico territoriale. A complicare le cose l'accresciuta conflittualità interna alle Organizzazioni e fra queste la Confcommercio che aspira ad un'alternanza con l'Unione degli Industriali alla guida della Camera.
Ma questa è un'altra storia che avremo tempo per commentare!

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Provincia...Cesaro decolla, ma sullo sfondo c'è il patto segreto Berlusconi-Bassolino!

NAPOLI - Si è insediato il nuovo Consiglio Provinciale di Napoli e il Presidente Luigi Cesaro ha assunto a pieno titolo la guida dell'Ente che transita nelle mani del centro-destra dopo la lunga stagione di governi di centro-sinistra.
Cordiali i rapporti con il leader dell'opposizione Gino Nicolais e fiori per le signore all'insegna di un avvio di legislatura che, stando agli annunci di Cesaro, trasformerà la Provincia nella grande area metropolitana di Napoli. Una rivoluzione destinata ad incidere profondamente sul ruolo dell'ente, sui rapporti con il territorio e con le comunità, sull'economia sempre più precaria dell'area napoletana dove la crisi si fa sentire anche nei settori strategici come quello turistico.
Insomma un bel da fare per Cesaro&Co con l'auspicio che le buone intenzioni non naufraghino di fronte alla realpolitik di un ente che fino a oggi male ha svolto il proprio ruolo essendo un'area di parcheggio per politici di centro-sinistra senza arte nè parte, molti dei quali transitati prima delle elezioni in enti pubblici, in aziende parapubbliche o al soldo di altri personaggi per non restare...senza lavoro. Questo loro non se lo permettono, mai!
Uno scandalo che la dice lunga sui veri interessi di un ceto politico di centro-sinistra allo sbando, devastato dalle indagini della magistratura eppure indifferente rispetto al malessere che invece si raccoglie a palate nel suo corpo elettorale.
Non sarà certamente Cesaro la panacea di questi mali...Sicuramente però la discontinuità politica tra le tre grandi istituzioni della Campania (Regione, Provincia e Comune di Napoli) potrà mainfestarsi per compiere una svolta, o almento tentare di farlo.
Se, come è convinzione diffusa, il grande patto non scritto tra Berlusconi e Bassolino sul governo della Campania dovesse invece durare, allora la Provincia altro non sarà che uno specchietto per le allodole di un sistema politico globalmente colluso e inquinato, dove non c'è più distinzione tra le parti e anzi ognuno gioca la parte che è più conveniente ad entrambi.
Cominci Cesaro, prima di mettersi all'opera, a fare un serio e approfondito screening sulla spesa di questi anni fatta dai predecessori, esamini i conti e ci faccia capire che la musica cambia insieme ai suonatori...
E' vero che tanti di questi suonatori concepiscono il governo della cosa pubblica come l'opportunità per attingere alla cassa e per fare la propria politica e, in parecchi casi, anche i propri affari. Ma il momento è critico davvero e soltanto un'inversione di rotta concreta può evitare una tragica collisione.

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lunedì 20 luglio 2009

Sicurezza e qualità alimentare, il 27 luglio a Sorrento

A proposito di falsi alimentari e di contraffazione...L'argomento è sempre di più stringente attualità e se ne discuterà a Sorrento Venerdì 24 luglio, alle ore 10.00, all'Hotel Conca Park per un'iniziativa organizzata dall'Accademia Italiana della Cucina insieme all'Università dela Cucina Mediterranea. Ospite il prof. Giovanni Ballarini, presidente dell'Accademia, che insieme ad esperti del settore ed ai massimi rappresentanti delle Autorità di vigilanza impegnate nella lotta e nella repressione degli abusi discuterà con la stampa e con gli operatori della ristorazione di questi temi.
Per l'occasione Sergio Corbino, delegato territoriale dell'Accademia, e Mariano Russo Presidente onorario dell'Università della Cucina Mediterranea consegneranno ai ristoratori presenti il "grembiule dello chef" appositamente realizzato dall'Università.
Intervengono: Giovanni Mainolfi (generale della Guardia di Finanza Napoli); Domenico Picone (Contrammiraglio Direzione Marittima Napoli); Domenico Mollica (vice presidente nazionale AIVI); Maria Luisa Centritto (Ministero Politiche Agricole Ispettorato Controllo Qualità); Agostino La Rana (autore del libro "Diritto penale dei consumatori"); Benedetto Di Meglio (presidente ISMECO); Franco Malvano (Assessore Prov.le alla Sicurezza e Legalità).

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domenica 19 luglio 2009

"Il partito del peggior sud"

Pubblichiamo l'editoriale di Paolo Macry apparso sul Corriere del Mezzogiorno di oggi condividendone i contenuti e con l'intento di amplificare la sensibilizzazione su questa emergenza politica e socio-economica della Campania e che anche noi abbiamo individuato da tempo impegnandoci a far crescere l'indignazione dei cittadini con la speranza di una sana, decisa e forte reazione.

"Lombardo, Bassolino, Lo­iero come Bossi, Maroni, Calderoli? Il Partito del Sud come la Lega Nord? Basta mettere nero su bianco i pa­ragoni dei quali si parla in questi giorni, per capire quanto siano fuori luogo. La Lega nacque negli an­ni ’80 in un territorio al­l’avanguardia dello svilup­po, fu costruita dal basso, inventò e promosse una sua classe dirigente. E si propose come movimento d’opposizione al sistema politico della Prima Repub­blica e alla costituzione del­lo Stato. Fu, in ogni senso, un fenomeno di forte inno­vazione.
Il Partito del Sud ne è l’esatto contrario. Intende rappresentare i territori me­no sviluppati del paese, si identifica con esperienze amministrative più o meno fallimentari, è costituito da una nomenklatura presen­te da decenni sul campo, ha prodotto pochi o pochis­simi nomi nuovi. Ed è un partito governativo, espri­mendo giunte regionali al potere o facendo parte del­la squadra di Palazzo Chigi. Il che ne segnala un’altra ca­ratteristica: si tratta di un fenomeno tendenzialmen­te bipartisan e, per ciò stes­so, potenzialmente trasfor­mistico. Una sorta di sinda­cato del Mezzogiorno, il quale cerca di mettere as­sieme interessi (economici e politici), che appaiono or­mai marginalizzati dallo storico abuso delle funzio­ni e delle risorse pubbli­che. «Non l’altra faccia del­la Lega», ha scritto Peppi­no Caldarola, «ma la spiega­zione del perché la Lega ha successo».
E qui sta il punto. Qual è il Sud del partito del Sud? È il municipio di Palermo che, dopo aver sperperato montagne di soldi pubbli­ci, riceve da Berlusconi il permesso speciale di au­mentare ulteriormente l’ad­dizionale dell’Irpef. È la Ca­labria di Loiero, vero prima­tista nazionale in materia di fondi europei dissipati, deficit sanitario e inchieste giudiziarie. È la Napoli del­la Iervolino che ingolfa di cantieri infiniti il centro, ab­bandona alle ortiche le peri­ferie, protegge i tassisti manganellatori e, a un an­no dall’emergenza rifiuti, non implementa la diffe­renziata e in compenso au­menta del 60% la Tarsu. È la Regione Campania che, di­lapidato un enorme capita­le di fiducia, coltiva il suo orticello d’intellettuali e im­prenditori amici, registra il tragico inquinamento del li­torale, sposta e licenzia i di­rigenti in base a faide tra partiti, ricicla gli ormai nu­merosi trombati alle elezio­ni, rimpolpa con centinaia di milioni l’arcipelago clien­telare della formazione, af­fida i turisti agli ex detenu­ti. E naturalmente si prepa­ra alle elezioni sminuzzan­do la spesa tra comuni grandi e piccoli.
Diciamo le cose come stanno, questo non è il Sud, è la parte peggiore del Sud. E, come tale, rischia di portare l’intero Mezzogior­no su un binario morto, chiudendolo nei propri confini, che sono storica­mente (e tanto più oggi) asfittici. Ben che vada, il partito territoriale chiederà e otterrà l’ argent de poche della sopravvivenza, impo­nendo, in cambio, la perpe­tuazione di un ceto politico vecchio e, come i vecchi, fi­siologicamente infecondo. Quel progetto risponde a un’idea corporativa del ter­ritorio che, ancora una vol­ta, impedirebbe la crescita di un libero mercato delle merci, delle competenze e della politica. Assomiglia terribilmente al cimitero degli elefanti. Ma il Sud, per fortuna, è anche altro e non è detto che sia in via di estinzione".

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L'assessore Terminiello indagato per "omicidio colposo" per la morte del napoletano Branchisio

SORRENTO - L'incidente marittimo che ha provocato la morte del 40enne napoletano Paolo Branchisio a causa dello scontro con lo scafo guidato da Antonino Terminiello, assessore al turismo del Comune di Sorrento, è l'argomento del giorno in penisola sorrentina e fa passare in secondo piano un'altra vicenda importante e delicata, anch'essa oggetta di cronaca qualche settimana fa, l'ennesimo incidente al Mostro di Alimuri.
Ma procediamo con ordine perchè l'incidente allo scoglio del Vervece ha rotto la tranquilla estate sorrentina portando alla luce nuovi rischi connessi a una sempre più affollata navigazione notturna nelle acque della costiera.
L'incriminazione di Terminiello dopo il lungo interrogatorio da parte degli inquirenti per capire come è avvenuto l'impatto tra i due scafi, è stata inevitabile e l'inchiesta dovrà accertare le responsabilità di un incidente che ha provocato la morte del 39enne napoletano proprio nel giorno in cui festeggiava il suo compleanno. Una coincidenza che suona fatale e che se non ha avuto conseguenze ancora più tragiche lo si deve soltanto alla tempestività e alla professionalità con cui gli uomini della Guardia Costiera guidati dal contrammiraglio Domenico Picone sono intervenuti per fermare la corsa impazzita del motoscafo privo di guida, con il Branchisio agonizzante e la sua compagna a bordo terrorizzata e incapace di controllare un mezzo che aveva riportato forti danni.
Un'impresa degna di uno stuntman e che merita un plauso generale. Per la famiglia della vittima il cordoglio dell'intera comunità sorrentina che certamente il sindaco Marco Fiorentino, in vacanza in Corsica, non avrà fatto mancare, così come all'assessore Terminiello, involontariamente responsabile di questa morte, va espressa quella solidarietà umana che è di grande conforto in momenti difficili come questo e per tutto quello che l'attende.
Quando ci scappa il morto, in queste come in altre vicende, le cose sono sempre più serie e le conseguenze vanno oltre le implicazioni tecnico-legali investendo la sfera morale.
L'episodio riapre il tema della sicurezza in mare e soprattutto in un'area protetta dove però il traffico diurno e soprattutto notturno è in forte crescita, spesso addirittura caotico: basta affacciarsi di notte da uno dei punti di osservazione più panoramici per rendersene conto.
Si è trasferito nelle acque il caos terrestre e le conseguenze non possono essere che le stesse con un aumento degli incidenti e delle situazioni di rischio.
Oltre agli inviti alla prudenza e le sollecitazioni a rispettare le norme con tanto buon senso, è indispensabile agire sul fronte della repressione perchè, lo sappiamo bene, l'italico malcostume non conosce freni o inibizioni e passato il clamore del momento tutto ritorna come prima, se non peggio.
L'andirivieni notturno con le isole, soprattutto Capri, impone l'adozione di regole nuove e questo dev'essere un obiettivo da conseguire rapidamente non per frenare la movida notturna, quanto per scongiurare il ripetersi di incidenti che possono essere ancora più gravi.
E veniamo al Mostro di Alimuri all'indomani dell'ennesimo incidente che, per fortuna, non ha causato un morto ma comunque un giovane pagherà per tutta la vita un'imprudenza e le sue tragiche conseguenze. Non è stato il primo nè sarà l'ultimo almeno fino a quando gli interessi della politica e quelli economici (mai come in questa vicenda strettamente correlati) non faranno prevalere quelli pubblici e quindi di sicurezza collettiva.
Il mostro dev'essere abbatutto perchè è pericoloso oltre ad essere un vero e proprio scempio per l'ambiente. Che i proprietari pretendano di realizzarvi un propriostabilimento balneare oltre alla riedificazione dell'albergo a Vico Equense, tirando in ballo Regione, Comune di Vico e Ministero dei BB.CC. può essere legittimo dal loro punto di vista e se suffragato dal diritto, ma certamente la messa in sicurezza dell'area non può essere ulteriormente subordinata al soddisfacimento di questo interesse privato.
Il Sindaco Gennaro Cinque e gli altri presunti responsabili di ritardi, inadempienze, omissioni ed anche connivenze hanno responsabilità oggettive per le quali devono rispondere senza ulteriori indugi o scaricabarili...
Gli oneri di demolizione sicuramente non possono ricadere sulle casse pubbliche tanto più se ai privati sarà concesso di ricostruire la struttura e di avvalersi anche dell'are balneare. Quindi il Sindaco proceda con un'ordinanza di demolizione in danno ai proprietari dimostrando di avere a cuore l'interesse pubblico che è prevalente su ogni altro, pur legittimo, interesse. Dopodichè si capirà pure che tipo di accordo avevano raggiunto l'ex ministro Rutelli con la famiglia Canale proprietaria dell'immobile collegata con l'attuale On. Cozzolino, all'epoca assessore regionale alle attività produttive della Campania.
Ci sono intrecci che a volte neanche si immaginano e che evidenziano come il conflitto di interessi non è solo un problema per il Presidente Berlusconi, bensì un fenomeno che riguarda tanti altri politici, sicuramente meno importanti, ma i cui interessi non sono assolutamente inferiori a quelli di Berlusconi, fatte le debite proporzioni. Questi interessi, non sempre legittimi, si materializzano spesso, sempre più spesso in un ceto di governo regionale della Campania tra i peggiori in assoluto e dove il conflitto di interessi è una costante, trasversale agli uomini delle istituzioni e a un quadro dirigente-funzionario legato a filo doppio a questi interessi di clan.
Non credo che a breve vedremo abbattuto il Mostro di Alimuri...forse meglio transennato e per questo più oggetto di desiderio da parte di tanti giovani alla ricerca di emozioni o soltanto di svaghi meno routinari.
Diversamente si consolidi la struttura trasformandola in un monumento vivente all'insipienza umana e lasciamolo alla curiosità di turisti e delle generazioni future che potranno rendersi conto delle scelleratezze compiute in nome del business in uno degli angoli del BelPaese.

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sabato 18 luglio 2009

Vico Equense, indagato il sindaco Cinque per il mostro di Alimuri

Le testata giornalistica positanonews.it diretta da Michele Cinque annuncia l'apertura di un'inchiesta della Procura torrese sul mostro di Alimuri dopo l'ultimo incidente. Una vicenda scandalosa che vede coinvolti personaggi eccellenti a tutti i livelli. Per ora a finire sul banco degli imputati è il primo cittadino di Vico Equense. Per leggere l'articolo cliccare sul titolo.

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Regione Campania 2010: gli elettori sceglierebbero la Carfagna...si afferma la cultura della "bella topa!"

Secondo il sondaggio commissionato dal Riformaista all'Istituto Piepoli, se oggi si votasse per la Regione Campania il 52% degli elettori campani sceglierebbe Mara Carfagna, la bella ministra alle pari opportunità del governo-berlusconi. Il 18% opterebbe ancora per Bassolino, ma si tratta evidentemente di un campione che riguarda gli stretti benenficiati dal Presidente uscente.
Nicolais, ex ministro e mancato presidente della Provincia di Napoli, otterrebbe un 39% di consensi (ma sono davvero troppi stando il fallimento del centro-sinistra), mentre il 43% andrebbe al sindaco di Salerno De Luca, il 28% all'assessore regionale ai trasporti Ennio Cascetta e il 26% al presidente degli Industriali napoletani Lettieri.
Si tratta di dati da prendere con le molle perchè il fallimento politico del centro-sinistra è così forte da non giustificare un semplice cambio di candidato per azzardare un'ipotesi di vittoria. Se fossi Bassolino candiderei l'On. Andrea Cozzolino, europarlmentare, di fresco uscito dalla prova elettorale forte di uno straordinario consenso... Fa riflettere lo straordinario orientamento degli elettori verso una candidatura di Mara Carfagna, la Ministra per le pari opportunità: francamente può considerarsi soltanto l'affermarsi di quella cultura voyeuristica per la quale la "bella topa" la si vota volentieri...a prescindere da quello che deve andare a fare.
Sicuramente meglio della Carfagna, per il centro-destra, può essere la candidatura dell'On. Cosentino, attuale sottosegretario all'economia...
Altrimenti altro che "morte del cromosoma maschile y" annunciata ormai prosssima dal mondo scientifico: qui di cromosoma y non c'è bisogno, si funziona solo se si hanno gli attributi...tette e tutto il resto! Altro che pari opportunità...

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venerdì 17 luglio 2009

Lunedì 20 su www.metronapoli.it in diretta i lavori del Consiglio Provinciale di Napoli

NAPOLI - La prima seduta del Consiglio Provinciale di Napoli, convocata dal Presidente Luigi Cesaro per lunedì prossimo, 20 luglio, sarà trasmessa in diretta - dalle ore 12 - su MetroNapoli Web-Tv, la web-tv della Provincia.
Per seguire i lavori dell’Assemblea, che cominceranno con la convalida degli eletti, proseguiranno con il giuramento del presidente della Provincia, l’elezione del Presidente e dei Vice Presidenti del Consiglio per chiudersi con la comunicazione dei componenti della Giunta e delle relative deleghe, occorrerà collegarsi all’indirizzo www.metronapoli.it, l’e-magazine della Rete Civica Mertropolitana della Provincia, e cliccare sul pulsante relativo alle trasmissioni della Web-Tv.
Queste le deleghe assegnati agli Assessori:
Vicepresidente Gennaro Ferrara: Affari generali, Rimborso ai Comuni, Politiche scolastiche e formative - diritto allo studio;
Assessore Giuseppe Caliendo: Tutela e Monitoraggio Ambientale, Risorse Naturali, Rifiuti, Bonifica dei siti; Assessore Valeria Casizzone: Turismo e Artigianato, Agenda 21-Sviluppo Sostenibile, Marketing territoriale;
Assessore Maria Lucia Galdieri: Politiche del Lavoro, L.S.U., Politiche della Formazione (Obbligo formativo e formazione professionale), Scuola della Pace - Politiche per l’immigrazione, Cooperazione internazionale;
Assessore Antonio Iervolino: Patrimonio, Gestione del Demanio, Innovazione tecnologica, Semplificazione amministrativa, Protezione Civile, Politiche Comunitarie, Provveditorato, Economato, Gare, Contratti, Espropri, Avvocatura;
Assessore Antonio Iorio: Bilancio, Risorse strategiche, Progetto Bilancio Partecipate, Programmazione negoziata, Politiche e Fondi Comunitari, Programma MTM;
Assessore Franco Malvano: Sicurezza e Legalità;
Assessore Luigi Muro: Edilizia scolastica; Risorsa mare, Difesa e Riqualificazione delle coste, Coordinamento delle attività per le isole, Tutela Beni Culturali e Paesaggistici;
Assessore Severino Nappi: Politiche del Personale - Politiche sindacali, Sistemi Informativi, Rete dei servizi per la riqualificazione del pubblico impiego, Progetto sicurezza negli ambienti di lavoro (pubblico e privato);
Assessore Aniello Palumbo: Pianificazione del territorio, Piani Territoriali di Coordinamento, Piani di Settore, Piani Comunali, Sistema informatico territoriale, Attività produttive;
Assessore Antonio Pentangelo: Programmazione e Pianificazione delle Infrastrutture, della Mobilità e della Viabilità, Strade e Trasporti;
Assessore Francesco Pinto: Politiche servizi sociali, Politiche per l’infanzia, Azioni positive per l’infanzia, Politiche per la famiglia, Politiche per la solidarietà, Informagiovani, Servizio civile.
Assessore Valeria Casizzone: turismo.

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Bagni Regina Giovanna, iniziativa del Comitato Civico Cittadini di Sorrento

SORRENTO - Al via la giornata di informazione, indetta da un comitato civico di cittadini di Sorrento, sulla tutela e l’importanza archeologica dei ruderi romani presenti al Capo di Sorrento nei pressi dei “Bagni della Regina Giovanna”. Sabato 18 luglio, a partire dalle ore 10,00 e fino alle ore 19,00 circa saranno distribuiti a tutti i bagnanti e visitatori che si recheranno alla “Regina Giovanna” alcuni volantini informativi relativi alla villa romana presente, spesso erroneamente denominata “di Pollio Felice”. La brochure, realizzata dal gruppo civico capeggiato da Luigi Di Prisco e Giuseppe Aulicino, presenterà alcuni cenni storici volti ad evidenziare l’importanza storico-archeologica dei resti romani, ma anche alcune leggende e miti che da secoli aleggiano intorno al sito. Nel corso dell’iniziativa sarà anche lanciato l’appuntamento per un'altra attività che il comitato civico sta organizzando per il prossimo 26 luglio, sempre presso la Regina Giovanna, quando sarà possibile partecipare a due visite guidate dei resti romani. Le visite del 26 luglio saranno organizzate alle ore 10,00 ed alle ore 18,00 e saranno completamente gratuite ed aperte a tutti, cittadini di Sorrento, escursionisti e turisti stranieri. In tale occasione, l’appuntamento con i responsabili della visita, tra cui Lisa Terminiello, membro del comitato e studentessa di archeologia, è fissato al termine del sentiero (Calata Punta Capo) che conduce ai resti della villa romana, laddove la stretta stradina si apre al meraviglioso panorama del Golfo di Napoli. "Con questa iniziativa, intrapresa da questo neonato raggruppamento civico che ha a cuore i problemi di Sorrento - commenta Luigi Di Prisco – vogliamo spronare tutti i cittadini della nostra amata città a conoscere meglio i nostri luoghi più belli per preservarli e tutelarli affinché le generazioni future ne possano godere. Dopo questa iniziativa – continua Luigi Di Prisco – oltre ad intraprendere altre attività volte alla salvaguardia e tutela della Regina Giovanna, realizzeremo altre attività su tutto il territorio sorrentino per cambiare nel nostro piccolo il nostro paese. Questo cambiamento di certo può avvenire soltanto attraverso l’impegno dei giovani, congiuntamente a tutte le persone adulte ed anziane che hanno come comune denominatore il bene esclusivo, senza altri fini, della nostra città.
Completamente d’accordo è Giuseppe Aulicino, che aggiunge: "La nostra non è solo un’azione dimostrativa occasionale, ma si inquadra in un programma articolato di iniziative culturali che saranno progressivamente svelate nelle prossime settimane. Lo scopo principale è quello di coinvolgere i nostri concittadini, specie i più giovani, nella difesa e nella valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, artistico e culturale. Il recupero e la promozione di tale ricchezza può e deve essere un volano importante per il rilancio turistico di Sorrento, ed un’occasione unica per agevolare l’occupazione giovanile. I resti romani del Capo di Sorrento, ed i terreni limitrofi acquistati alcuni anni fa dal Comune con un grosso sacrificio economico, rappresentano a tale proposito un sito fondamentale su cui investire, e da cui ripartire, per un proficuo rilancio dell’immagine della nostra città”.

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Provincia Napoli, confermati gli Assessori scelti da Cesaro, lunedì il Consiglio

Breve profilo dei nuovi assessori della giunta Cesaro alla Provincia di Napoli:

1. Valeria Casizzone 42 anni, avvocato penalista del Foro di Napoli.

2. Antonio Iorio, 44 anni, avvocato tributarista, ex direttore centrale Servizi ai contribuenti e Relazioni Esterne dell’Agenzia delle Entrate di Roma. Esperto di materie contabili e amministrative, è professore a contratto all’Università degli Studi della Tuscia, dove insegna Economia dei tributi. Consulente tecnico per le Procure di Milano e Roma, è autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico.

3. Franco Malvano, 64 anni, laureato in giurisprudenza, prefetto, già a capo delle questure di Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli; senatore della Repubblica alle elezioni politiche 2006, è stato capo dell’opposizione in consiglio comunale a Napoli. È consulente in materia di sicurezza e ordine pubblico del sottosegretario all’Emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso.

4. Luigi Muro, 49 anni, avvocato. Già vicepresidente del consiglio della Provincia di Napoli, è stato sindaco di Procida dal 1996 al 2004. Ha, inoltre, ricoperto l’incarico di presidente provinciale di Alleanza Nazionale a Napoli.

5. Severino Nappi, 44 anni, avvocato. È professore ordinario di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Economia dell’Università della Calabria

6. Antonio Pentangelo, 44 anni, avvocato, sindaco del Comune di Lettere

7. Francesco Pinto, 32 anni, avvocato, sindaco del Comune di Pollena Trocchia

8. Aniello Palumbo , 57 anni, avvocato penalista, patrocinante in Cassazione. Già senatore della Repubblica per tre legislature (dal 1994 al 2001), ha ricoperto vari incarichi, tra cui quello di sottosegretario per gli Affari Esteri nel secondo Governo D’Alema. In precedenza, è stato assessore alle Risorse Strategiche al Comune di Napoli

9. Giuseppe Caliendo , 52 anni, professore associato di Chimica Farmaceutica e Tossicologica alla Facoltà di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli. Già direttore scientifico del Centro di Servizio Interdipartimentale di Analisi Strumentale, della stessa facoltà, per il triennio accademico 2000-2003, è autore di circa 120 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali

10. Gennaro Ferrara, 72 anni, rettore dell’Università Parthenope di Napoli, ricopre numerosi incarichi, tra cui quello di presidente del consiglio scientifico dell’Istituto di Ricerche sulle Attività Terziarie del CNR di Napoli

11. Maria Lucia (Marilù) Galdieri, 51 anni, imprenditrice nel settore dei servizi, è presidente del Gruppo Nazionale Terziario Donna, l’organismo di rappresentanza delle imprenditrici del commercio, del turismo e dei servizi di Confcommercio.

12. Antonio Iervolino, 72 anni, avvocato, già senatore della Repubblica per numerose legislature, ha, in precedenza, ricoperto l’incarico di consigliere e assessore alla Regione Campania e di sindaco al Comune di Ottaviano.

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giovedì 16 luglio 2009

Cesaro: "...E ora delibere ...ad horas!"

NAPOLI - Anche Cesaro si è rassegnato ai dictat della politica, cioe dell'Udc che ha congelato le due designazioni assessoriali per affermare il principio che a comandare sono i Partiti, non gli eletti, ognuno con le proprie prerogative.
I buoni propositi finiscono perciò in gloria...Ma il Presidente, che lunedì 20 si presenta in Consiglio provinciale, ha procunciato le parole d'indirizzo politico: "Le delibere si fanno ad horas...".
Praticamente dirigenti e funzionari della Provincia devono abituarsi, da questo momento, a rispondere ad horas, cioè immediatamente, alle richieste del Presidente e del suo Esecutivo: efficientismo, ecco il nuovo verbo cesariano!!!

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