SORRENTO - Se dovesse essere confermata la notizia della candidatura di
Marco Fiorentino alle provinciali per il
PDL finalmente si potrà assistere al grande confronto-scontro elettorale tra il sindaco di Sorrento e l'ex sindaco
PD di Sant'Agnello,
Pietro Sagristani, intanto approdato e candidato in quota
UDC.
Uno scontro serrato, dove ogni voto è destinato a pesare in modo determinante sulla bilancino politico.
Per
Fiorentino la roccaforte elettorale sarà
Sorrento con ottime chance sull'isola di
Capri. Forte anche il consenso che è in grado di intercettare a
Piano di Sorrento e in misura consistente, anche se inferiore alle previsioni, a
Massalubrense dove
Leone Gargiulo mal ha digerito l'estromissione dalla partita e qualche sassolino dalla scarpa intende pure toglierselo.
Per
Sagristani, assessore provinciale uscente, la roccaforte resta
Sant'Agnello dove punta al pienone nelle urne.
Se la cittadina amministrata dal sindaco
Gianmichele Orlando gli tributerà onori e consensi unanimi, per il candidato dell'Udc i giochi potrebbero essere fatti.

A Sorrento invece per lui la partita è complessa, sia per la concorrenza diretta di
Fiorentino, sia perchè l'UDC di
Saverio Iaccarino, già orfano di molte adesioni visti gli abbandoni registrati, si trova in evidente difficoltà: un forte impegno di
Iaccarino a sostegno di
Sagristani verrebbe male, malissimo interpretato da
Marco Fiorentino che potrebbe anche decidere di destituire il suo vice all'indomani delle elezioni compromettendone così la partita in chiave amministrativa 2010.
Iaccarino non dorme perciò sonni tranquilli, dibattuto su come dividersi in questa contesa elettorale senza perdere capra e cavoli.
Per
Sagristani ovviamente un supporter dimezzato a Sorrento lo costringe a correre ai ripari per accreditarsi con una forza propria in città e magari, qualora dovesse risultare eletto, poter gicoare con mani libere anche la partita delle amministrative sorrentine l'hanno venturo, mettendo fuori gioco proprio
Iaccarino.
Meta sarà più vicina a
Sagristani dove il cognato
Tobia Cafiero gli fa da ponte e può risultare determinante nell'incetta di voti: ciò anche se la competizione amministrativa, agguerrita più che mai, rischia di far passare in secondo piano le provinciali con un impegno ridotto ai minimi termini dei tanti candidati in lizza.
Piano di Sorrento , amministrata egemonicamente da
Giovanni Ruggiero, annovera invece una forte corrispondenza di "
amorosi sensi" con il
PDL grazie al pluriennale rapporto del vicesidnaco
Salvatore Cappiello con
Fiorentino ed alla presenza di una forte compagine guidata dal presidente del consiglio comunale
Luigi Maresca, dall'assessore
Francesco Gargiulo e dai colleghi
Mario Russo e
Geppino Russo, quest'ultimo da sempre in ottimi rapporti con i
Fiorentino e i
Cuomo. Se ci si aggiunge il primo cittadino e il resto della squadra per
Fiorentino e per il PDL la neonata città di Piano di Sorrento potrebbe riverlarsi una miniera di voti.

Brutta situazione per
Sagristani costretto ad arrampicarsi sulle macerie della sua politica e su rapporti personali vista l'inconsistenza assoluta dell'UDC.
Partita ancora più difficile per la presenza nella medesima area del candidato dell'
IdV,
Francesco Ciampa, che proprio a Piano di Sorrento punta a conquistare un quorum importante affidandosi per il resto della penisola ai due parlamentari del territorio,
Nello Di Nardo e
Antonio Palagiano, può cogliere il successo dell'elezione alla provincia.

Se a
Sagristani possono bastare 6-7mila voti per tornare a Palazzo Matteotti in quota UDC, ma all'opposizione, a
Fiorentino ne saranno sufficienti un 10-12mila di voti. Con
Ciampa potrebbe verificarsi un terzetto di consiglieri provinciali eletti dalla costiera, per cui la partita rischia di risolversi in una debacle elettorale soltanto per il candidato del
PD che, chiamato a sacrificarsi, rischia di uscire massacrato dal confronto con gli elettori.
Non a caso nessuno è disponibile a immolarsi su questo altare a fianco del candidato presidente
Gino Nicolais.
Nelle trascorse elezioni la classe medica peninsulare sostenne Sagristani. Ora dopo la rivoluzione sanitaria varata da Bassolino e strettamente in mano agli uomini e donne del Governatore i medici se la sentono di voltar le spalle al PD per sostenere l'Udc? E' un altro problema che Sagristani devrà considerare conoscendo le tendenze dei suoi colleghi sempre molto attenti e sensibili a chi detiene il potere! Per il PD, se scegliesse candidato l'assessore santanellese
Pietro Gnarra, allora si potrebbero contenere i danni.
Per concludere: se nel PDL esiste una fascia di dissenso alla candidatura-Fiorentino, come si comporterà e quale incidenza essa avrà sul voto?
Lo stesso dicasi per
Sagristani: l'UDC è un partito quasi inesistente e può rappresentare il
refugium per chi è indeciso fra i due schieramenti di centro-destra e di centro-sinistra. Ma troppi sembrano stanchi delle performance elettorali di Sagristani e quindi lo penalizzerebbe a vantaggio dell'IdV o sostenendo il PD per interessi di casta!
Insomma si prepara un confronto interessante e dagli esiti non scontati, non solo per coloro che dovrebbero essere o sperano di essere eletti, ma anche per la misura del consenso che questi personaggi saranno in grado di raccogliere e che rappresenterà un'importante chiave di lettura in vista di prossimi, importanti appuntamenti con le urne e con le nuova fisionomia politica e amministrativa che da queste elezioni sarà disegnata per la costiera sorrentina.
esprimere e che ne misureranno il peso politico e il potere connesso.
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